| Mentre il perfido Shevrar si dilettava in solitudine, pensando alla sua amata ed odiata Esmeralda, il gruppo aveva ormai raggiunto la splendente ed ora si apprestava ad addentrarsi nei boschi natii degl'uthgard... Il sole cocente batteva tiranno sulla loro cute, sorpassate ben sei notti di viaggio, sotto nubi e tempeste, finalmente il bel tempo era tornato a regnare... Proprio in quella selva aspra ed inospitale, la compagnia s'imbatte' in un tre giovani boschivi, un umile seguace di Silvanus, un elfa selvaggia, guardiana di quei boschi ed un deficente barbaro che a fatica riusciva a metter in serie tre parole.
Proprio mentre il gruppo passava davanti ai tre del wwf, un piccolo legnetto appuntito s'infilò nel piede del capitano, l'affusolato ed acuminato frammento s'infilo invadente nelle teneri carni, accarezzando con la sua mole un nervo di casa, il dolore fece imprecare il noto Yanez Calvado, che si avventò verbalmente contro la folle divinità del tuono. Una folgore cadde dal cielo in quell'istante, squarciando il felice paesaggio, carbonizzando una povera e piccola lepre li vicina. Commoventi le lacrime versate dai tre amanti della natura, avevano visto la morte di quella povera ed inerme creatura contro la furia degli dei... Anche Siomir s'uni per qualche istante alle preghiere, molto brevi ad esser sinceri, visto che Renval, Yanez e il prode Dhaos, si mangiarono la bestiola ben cotta, davanti ai fiumi di lacrime del quartetto da poco completato.
Prima che la sera potesse giungere comunque sia, la brigata era infine giunta dinnanzi alle nere profondità della terra e si apprestava ad esplorarle. Lo sterco sarebbe finalmente tornato alla luce!!!
continua.........................................................(possibilimente in un momento non etilico come questo)...............................................................................................................................................
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